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Channel: Tempi lunghi
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La frattura

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QUIRINALE IN AULAChiunque salga al Colle, quella “cosa” che alla fine di un lungo percorso iniziato alla Bolognina, si è chiamata Partito Democratico, non sarà più la stessa. E il cambiamento non sarà frutto delle intelligenze collettive o individuali dei dirigenti pd, ma dell’onda anomala che sale da un elettorato che ha deciso di marcare il territorio una volta per tutte con un “no” che assomiglia sempre più pericolosamente (per il Pd) a quello programmatico, quasi “esistenziale”, che caratterizza la teoria e la prassi politica del Movimento 5 Stelle.

In una società che la discorsività vera o presunta del web non ha reso meno iconografica, quel braccio troppo a lungo posato da Bersani sulla spalla di Alfano è l’istantanea (ma è un istante “definitivo”) della fine di un rapporto fiduciario basato su una delega e su una “disciplina” talmente ampie che hanno consentito al centrosinistra di sopravvivere facendo digerire al proprio elettorato una lunga serie di scelte e non scelte politiche, dalla Bicamerale in poi. Quel tempo è finito: l’estraneità al berlusconismo (che non è “odio”, come dice il Cavaliere, ma qualcosa di più profondo e meno emotivo) rivendicata da una fetta consistente di italiani,  non tollera più non solo il dialogo istituzionale con Berlusconi, ma in alcuni casi nemmeno le “buone maniere”. Non sono bastati il settennato di Napolitano e l’impegno delle intelligenze moderate e “terziste” a sanara le ferite di un Paese che, piaccia o no, è profondamente diviso, ben oltre la sfera del politico.


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