Un’idea ce l’avrei: aboliamo le elezioni, invece di perdere tempo su sistemi elettorali in latinorum. Avanti un altro: Monti, Letta… E sull’uscio di palazzo Chigi già scalpita il giovane Renzi. Che la spunterà sul collega democristiano Letta, c’è da scommetterci. Perché tra i due era lui, al cineforum della parrocchia, che alla fine del film era già fuori a fare il ganzo, mentre l’altro partecipava al dibattito.
Perché è più smart, più cool, pieno di idee per rilanciare l’Italia con job acts e altri anglismi de noantri, i cui contenuti prima poi ci saranno chiari, magari in italiano.
Del resto non siamo un Paese social? Da elettori a twittatori. È lì, sui nostri tablet, pc o smartphone, che ci fanno scorrazzare su tutta l’ampia gamma dei prodotti offerti dalla politica show, compreso lo spinoso tema del “Parlamento di nominati”, mentre ci propinano i nominati veri, quelli che contano: Monti, Letta, Renzi (?).
Mesi e mesi di esercizi sulla legge elettorale, con fior fior di politologi e costituzionalisti che riempivano Tg e giornali. E oplá: il nuovo leader è già pronto a far le scarpe a quello vecchio (come si invecchia presto…), e offrirsi alla platea dei twittatori e analisti formato Facebook, senza passare da quel vecchio aggeggio che l’indimenticabile senatur chiamava “gabina elettorale”.
Grillo, ma sei proprio grullo: non ti sei accorto che la democrazia in rete di cui andate cianciando tu, il tuo santone chiomato e i vostri adepti c’è già? E quell’altra, quella vecchia, è parcheggiata lá, da qualche parte, in attesa di un altro latinorum?